Aggressione al Pronto Soccorso dell’Ospedale Di Venere di Bari: Solidarietà e Condanna

Due infermieri del pronto soccorso dell’Ospedale Di Venere di Bari sono stati aggrediti ieri pomeriggio, riportando ferite guaribili in 15 e 10 giorni.

Secondo quanto riferito, una donna in attesa delle dimissioni del figlio avrebbe aggredito i due operatori sanitari. I tempi di attesa si sono prolungati a causa dell’afflusso di alcuni codici rossi che hanno richiesto l’impegno del personale del pronto soccorso.

La polizia di Stato è intervenuta sul posto con una volante ed è attualmente impegnata nella ricostruzione dell’episodio.

L’Asl Bari ha espresso totale vicinanza e solidarietà ai due operatori sanitari vittime dell’aggressione, condannando fermamente il gesto e sottolineando come tali atti danneggino la comunità interrompendo un servizio pubblico essenziale.

L’azienda sanitaria barese ha ribadito il suo sostegno agli operatori sanitari, mettendo a loro disposizione l’ufficio legale. Inoltre, ha condannato il fenomeno dell’attesa prolungata in pronto soccorso come causa di episodi spiacevoli, sottolineando l’importanza di considerare tale attesa come parte integrante del necessario adempimento clinico legato alla priorità dei casi.

Si ricorda che dal 4 aprile scorso è in vigore un decreto legislativo che permette di procedere d’ufficio in caso di lesioni ai professionisti sanitari. Inoltre, è già operativa da un anno una norma che punisce con reclusione da due a cinque anni gli aggressori del personale sanitario, con pene aumentate a dieci anni per lesioni gravi e fino a sedici anni per lesioni gravissime.

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