Bari, la Giunta approva un nuovo Piano di interventi per il 2020 a contrasto della marginalità adulta

Arginare il fenomeno della marginalità delle persone adulte, attraverso una serie di azioni e il potenziamento dei servizi già presenti sul territorio. La giunta del Comune di Bari, nei giorni scorsi, ha approvato il nuovo piano degli interventi complessivi a contrasto della grave marginalità adulta, così come rimodulato in base alla nuova proposta progettuale presentata dall’amministrazione comunale alla Regione Puglia. Nello specifico, si tratta di un potenziamento del Pronto Intervento Sociale, per il sostegno alle persone senza dimora nel percorso verso la loro autonomia e della realizzazione di interventi a bassa soglia per rispondere ai bisogni materiali immediati delle persone più fragili. Quindi, gli interventi, che prevedono un investimento di poco superiore al milione di euro, saranno rivolti sia alle persone senza dimora sia alle famiglie in condizioni di povertà, con un’attenzione particolare ai nuclei familiari alle prese con l’esperienza della genitorialità e con la nascita di un figlio. “A tal proposito – ha commentato l’assessore Francesca Bottalico – abbiamo voluto investire sulla creazione della prima Casa della genitorialità, che lavorerà in rete con i Centri Servizi per le Famiglie e la Casa delle bambine e dei bambini. Un progetto innovativo per sostenere i genitori nella fase pre e post parto, che realizzeremo in collaborazione con i centri ospedalieri, i reparti di ginecologia e pediatria. Saranno avviati percorsi per la maternità e la paternità specifici, creati gruppi di mutuo aiuto e i neogenitori in difficoltà potranno contare anche su azioni di accompagnamento e visite a domicilio di pediatri ed educatori”. Tante le novità illustrate dall’assessore al Welfare, come quella di uno sportello comunale per il contrasto alla povertà che provvederà alla distribuzione di 8mila social bag. Particolarmente importante poi sarà l’avvio, per la prima volta, dei Social hub di comunità e dei Condomini sociali che permetteranno di accogliere soggetti in povertà con problematiche socio-sanitarie, nelle more dell’attivazione del sistema sanitario